Una vera e propria esperienza multi-sensoriale partecipare alla corsa delle Dolomiti.
Si parte dalla regina delle Dolomiti, in Corso Italia, un paio di chilometri e si entra sul tracciato della vecchia ferrovia, si corre su sterrato in leggera salita, con passaggi in gallerie e ponticelli che sembrano sospesi nel vuoto.
Il tutto sempre con le Dolomiti a fianco, fino allo scollinamento del Passo Cima Banche (1530 m, altezza massima del tracciato), che fa da spartiacque tra Belluno e Bolzano, tra il Veneto e l’ Alto Adige.
L’inizio di una leggera discesa attende gli atleti dopo 14 km e li accompagna fino al lago di Landro dove poco dopo, sulla destra, si erge il simbolo universale di questi luoghi: le Tre cime di Lavaredo. Imponenti e maestose, sono note in tutto il mondo per il loro fascino e la loro bellezza.
Dopo pochi chilometri ad attendere i concorrenti è un’altra chicca del percorso, il lago alpino di Dobbiaco, segno che il traguardo è ormai vicino.
Uscendo dal bosco si intravedono le prime case di Dobbiaco, si lascia lo sterrato, siamo all’ultimo chilometro.
L’arrivo, posto nel bellissimo parco del Grand Hotel di Dobbiaco è laggiù in fondo, ecco ci siamo, l’accoglienza del numeroso pubblico, a sancire la fine di una corsa bellissima ed emozionante.
I consigli di Fulvio Massini per affrontare la Cortina Dobbiaco Run
Correre la Cortina Dobbiaco Run significa vivere un’esperienza unica. La bellezza dei paesaggi accompagna i runners per 30km e rende la fatica più facile da sopportare.
Fino al lago di Landro, circa metà gara il tracciato è in leggera e dolcissima salita. Durante questo tratto è importante non andare mai in affanno, ma mantenere una respirazione leggermente impegnata.
La seconda parte della Cortina Dobbiaco è invece in leggera discesa. Se non si sprecano troppe energie nella prima parte della gara, nel tratto in discesa che porta fino all’arrivo, è possibile correre davvero forte.
Raggiungere il traguardo all’interno del Grand Hotel a Dobbiaco sarà un’emozione indescrivibile.